Tess dei d'Uberville, una storia d'amore e di destino

Autore: Thomas Hardy
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 1891
Trama:
Nelle campagne dell'Inghilterra vittoriana cresce Tess, creatura
incantevole e pura. Ma né la sua bellezza, né l'innocenza la salveranno
da un destino di brucianti passioni. Per Alec d'Urberville, bello,
ricco, potente e nobile: il seduttore al quale la giovane sembra legata
da un vincolo più forte di ogni disperazione, più forte di ogni
sentimento. E per Angel Clare, l'amore di gioventù appena intravisto, a
lungo sognato, posseduto, perduto, ritrovato. Degradazione e alti ideali
ha messo il destino sulla strada di Tess. Ma non sempre è così facile
distinguerli…
Recensione: In questo romanzo c’è tutto, c’è una
fanciulla troppo ingenua, una famiglia ambiziosa, un giovane rampollo
che è nobile solo di nome, c’è un innamorato che forse non ama
abbastanza, c’è anche una storia di fantasmi, la storia di una violenza
avvenuta tempo prima che sembra portare ancora le sue conseguenze. Ho
adorato questo romanzo, come tutto sembra guidato dal destino fino al
tragico epilogo. Inquietante come la vita di Angel e di Tess si sfiori
per un attimo e per un ballo mancato a inizio romanzo, prima che tutto
abbia inizio, ci si chiede se è mai possibile che se quel ballo ci fosse
stato le cose sarebbero andate diversamente. La scrittura ti coinvolge,
la protagonista ti entra nel cuore. Tess è una martire, ma soprattutto è
una donna con le sue debolezze, la stessa scena della violenza non è
chiara, è vera violenza oppure lei semplicemente si concede per poi
pentirsene? Che di violenza o peccato giovanile si tratti esso porterà
tremende conseguenze sia nella vita di Tess sia in quella di chi le è vicino, ma forse non sono ancora più colpevoli i genitori
che avrebbero dovuto vegliare sulla figlia e non mandarla alla mercé di
un risaputo dongiovanni? Non è più colpevole ancora un marito che dice
di amarla ma proprio non riesce a perdonarla? E chi si approfitta delle sue debolezze per soddisfare i propri desideri più sordidi? Un romanzo per riflettere.
Citazioni: “Dov'era l'angelo custode di Tess? Dov'era la Provvidenza della sua ingenua fede religiosa?”
Lei,
Tess, non era un'esistenza, un'esperienza, una passione, un complesso
di sensazioni per nessuno all'infuori che per sé stessa. Per tutto il
resto dell'umanità, Tess non era altro che un pensiero fugace. Perfino
per gli amici, non era altro che un pensiero che, forse, passava nel
loro cervello più di frequente. Se anche si disperava giorno e notte, la
maggior parte di loro avrebbe fatto solo questo commento: «Ah, vuole
rendersi infelice». […] La massima parte della sua infelicità nasceva
dalla sua situazione nei confronti delle convenzioni sociali e non dalle
sue sensazioni innate.“Perdonami, come sei stato perdonato! Io ho perdonato te, Angel!”
“Tu… sì, tu l'hai fatto.”
“Ma tu non mi perdoni?”
“Oh, Tess, non si può parlare di perdono in un caso come questo: eri una persona, ora sei un'altra. Mio Dio, come può il perdono avere qualcosa in comune con un grottesco… gioco di prestigio come questo?”
Voto: 10
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