lunedì 18 aprile 2016

Eulalia

Eulalia di Allan Poe


Eulalia è una delle poche poesie di Allan Poe in cui la donna non è morta.  Il protagonista è un uomo solitario che finalmente incontra la felicità nella giovane Eulalia, che diventerà la sua sposa. Nel nome è presente la lettera L, dal poeta considerata la più adatta ai nomi femminili. Nella poesia è presente Astarte, stella luminosa, richiamo a Venere, dea dell’amore e della bellezza. L’aspetto fisico di Eulalia è ampiamente lodato, ma viene descritto con archetipi tipici di questo tipo di poesie come i capelli d’oro o gli occhi lucenti. Il narratore è certo che ora che la conosce non conoscerà più dolore o dubbio.

Dimorai solitario
in un mondo di pianto
e la mia anima era stagnante acqua,
finchè Eulalia gentile e bella divenne la mia sposa in rossore
finchè Eulalia dai capelli d'oro divenne la mia sposa in sorriso.

Ah, meno assai lucenti
le stelle notturne
che gli occhi della raggiante ragazza!
e mai un fiocco
che la bruma forma
con tinte porpuree e perlate di luna
possono col più negletto ricciolo della modesta Eulalia
possono col più umile e incondito ricciolo di Eulalia occhi lucenti aver paragone.

Or Dubbio or Pena
mai più ritornano,
perchè la sua anima mi rende sospiro per sospiro,
e lungo il giorno
splende luminosa e forte
Astarte in cielo,
mentre la cara Eulalia a lei volge e rivolge il suo occhio di matrona
mentre lei alla giovine Eulalia volge il suo occhio viola.

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