Titolo: Le nebbie di Avalon
Autore: Marion Zimmer Bradley
Anno: 1993
Pagine: 654
Trama: Vi fu un'epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano
con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del
reale si schiudevano allora luoghi segreti e incantati, siti arcani che sfuggivano
alle leggi di Natura e si sottraevano al dominio del Tempo, territori favolosi
dove le più strane e ammalianti creature parlavano lingue oggi sconosciute,
avevano gesti, modi e riti oggi indecifrabili; dove nessuna cosa era identica a
se stessa, ma poteva mutarsi ogni istante in un'altra. Con l'andar del tempo,
però, "reale" e "immaginario" entrarono in netto contrasto.
Allora come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine,
Viviana conoscevano il modo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico
regno di Avalon...
Una lunga
cavalcata nei territori popolati da creature misteriose e ammalianti, percorsi
da cavalieri solitari, dominati dalla magia e dai suoi riti indecifrabili.
Citazioni:
Se il peccato è il prezzo del
legame tra noi, vita dopo vita, allora peccherò con gioia per ritornare sempre
a te, mia amata!
PARLA MORGANA: Ai miei tempi sono
stata chiamata in molti modi: sorella, amante, sacerdotessa, maga, regina. Ora,
in verità, sono una maga e forse verrà un giorno in cui queste cose dovranno
essere conosciute. Ma credo che saranno i cristiani a narrare l'ultima storia.
Il mondo della Magia si allontana sempre di più dal mondo dove regna il Cristo.
Non ho nulla contro di lui, ma solo contro i suoi preti che negano il potere
della Grande Dea oppure l'avvolgono nella veste azzurra della Signora di
Nazareth e affermano che era vergine. Ma che cosa può sapere una vergine delle
sofferenze dell'umanità?
Qualunque sia l'esito di
questo giorno, non conoscerò più un istante di felicità, perché uno di coloro
che amo deve morire...
Giaceva con i capelli incrostati
di sangue, il mio Gwydion, il mio amante... e ai suoi piedi giaceva morto
l'altro Gwydion, mio figlio, il figlio che non avevo mai conosciuto. Mi chinai
e gli coprii il viso con il mio velo. Era la fine di un'era. In passato, il
cervo giovane aveva abbattuto il Re Cervo ed era diventato Re Cervo al suo
posto; ma i cervi erano stati sterminati, e il Re aveva ucciso il cervo
giovane, e dopo di lui non vi sarebbe stato nessuno...
E anche il Re Cervo doveva morire.
E anche il Re Cervo doveva morire.
Voto: 10
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