lunedì 19 ottobre 2015

Speciale Halloween: Dracula

Speciale Halloween: Dracula, storia di un incompreso




Titolo: Dracula

Autore: Bram Stoker

Anno: 1897

Pagine: 528

Trama: Scritto da Bram Stoker nel 1897, fin dal suo primo apparire Dracula ha fornito l'archetipo alle numerose storie di vampiri che si sono succedute nella letteratura e nel cinema. Ispirato alle figure storiche del principe romeno Vlad II detto Dracul («il diavolo») e di suo figlio Vlad III, l'Impalatore, Dracula-Nosferatu (colui che non muore, il morto vivente) è un personaggio più che mai inquietante. Nel tratteggiarlo Bram Stoker ha dato fondo a tutte le risorse della sua fantasia e a tutti gli espedienti di un calibratissimo mestiere. Da queste pagine si sprigiona così una magia che giunge fino alle soglie dell'incubo. Dracula rappresenta infatti in modo del tutto originale l'eterna vicenda della lotta tra il Bene e il Male, sullo sfondo di una storia che scaturisce direttamente dall'inconscio e, come tale, parla in termini che si impongono immediatamente alla fantasia di ciascuno di noi, per entrare nei nostri sogni più spaventosi. Né bastano esorcismi razionalistici a toglierle l'irresistibile suggestione, la possente ossessività che la pervade.

Recensione: Classico della letteratura gotica, Dracula ha avuto la capacità di fissare nell’immaginario collettivo la figura del vampiro, rilanciata tempo prima da Polidori. Dracula è un romanzo epistolare, quindi abbiamo la possibilità di vedere la vicenda da vari punti di vista. Il prima a parlare è Jonathan Harker, giovane avvocato, figlio dell’epoca moderna, incapace, inizialmente, di concepire l’esistenza di un mostro come Dracula. Poi abbiamo gli altri personaggi: Mina, la sua fidanzata, che lo attende, innamorata e preoccupata, Lucy, la bella amica di Mina, corteggiata da tutti, destinata a un finale tragico, Jack Seward, medico che dirige un manicomio, primo ad accorgersi che qualcosa non va, Van Helsing, anziano medico che sa dell’esistenza dei vampiri. Non conosciamo però il punto di vista di Dracula, un grande assente, a parer mio, e così siamo costretti a ricavare i suoi pensieri dalle sue azioni. A me è parso, tutto sommato, un essere solo, costretto a vivere avvolto nelle tenebre, nell’anonimato. Indimenticabile come inizialmente accoglie Jonathan, s’impegna perché si senta bene al castello, ma alla fin fine la sua natura diventa impossibile da sconfiggere. Cattivo memorabile, rappresenterebbe la tentazione sessuale in epoca vittoriana, periodo in cui ogni genere di riferimento alla sessualità era bandito. Dracula seduce prima Lucy e poi Mina, si prende la colpa del loro desiderio, diventa capro espiatorio perfetto e come ogni capro espiatorio deve essere sacrificato, in questo caso alla morale, perché non è accettabile che una signorina per bene si lasci andare a certi atteggiamenti di propria spontanea volontà. Anche le tre vampire che vivono con Dracula, chi siano non ci viene detto ma noi possiamo ipotizzare che siano donne perdute, precedentemente sedotte e trasformate dal vampiro, sono seduttrici, seducono Jonathan ed è solo l’interveneto del conte che lo salva (senza contare, aggiungo una mia opinione, che in realtà il giovane avvocato era stato messo in guardia dal non visitare il castello di notte, quindi tutto innocente non era!). Anche Lucy dopo la trasformazione cambia, vaga di notte alla ricerca di sangue. Il finale è la chiara vittoria del Bene sul Male, della Scienza sulla Superstizione, se solo poco tempo prima il vampiro di Polidori continuava a vivere tranquillo dopo aver distrutto la vita del protagonista, a fine Ottocento questo non è più possibile e Dracula, essere appartenente al passato e alle leggende, è costretto a chinare il capo davanti al mondo in via di cambiamento.

Citazioni:

Noi donne siamo talmente codarde che pensiamo che un uomo ci proteggerà dalle paure, e allora lo sposiamo.

Ah, errore di nostra scienza che è di pretendere di spiegare tutto! E se non spiega, essa allora dice che non è niente da spiegare. Ma noi vediamo attorno a noi ogni giorno nascita di nuove credenze, che si pretendono nuove; e le quali sono soltanto le vecchie, che fingono se stesse giovani, come le signore eleganti all'opera.

Perché la vita in fondo cos'è? Solo l'attesa di qualcosa d'altro, no? E la morte l'unica cosa che possiamo essere sicuri che viene.

Voto: 10

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