lunedì 26 ottobre 2015

Speciale Halloween: Frankenstein

SPECIALE HALLOWEEN

FRANKENSTEIN, STORIA DI UN UOMO CHE NON VOLEVA ARRENDERSI ALLA MORTE


Titolo: Frankenstein, o il moderno Prometeo

Autore: Mary Shelley

Pagine: 287

Anno: 1818

Trama: L'angosciante storia di uno studente che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua autonomia di mito universale. L'opera più celebre della Shelley (1797-1851).

Recensione: Questa è la storia di un uomo che non vuole arrendersi all’idea della morte. Il giovane Victor Frankenstein è costretto ad assistere alla morte della madre, contagiata dalla scarlattina, sarà questo l’evento scatenante che lo spingerà a costruire un essere che sconfigga la morte, un essere creato dalla stessa morte, da pezzi di cadaveri sottratti al cimitero. In realtà Frankenstein si spaventa subito della creatura che ha creato e, pessimo padre e creatore, lo abbandona al suo destino, senza nemmeno darsi la pena di dargli un nome. Credo che sia questo il suo peggiore errore, non l’aver dato vita a ciò che vita non ne ha più, ma non essersi preoccupato delle conseguenze. Il mostro, così conosciuto ormai nella cultura popolare, non nasce mostro, nasce simile a un essere umano, bisognoso di affetto, costretto alla solitudine per il proprio orrendo aspetto. La leggenda narra che l’idea di questo romanzo sia nata da un sogno dell’autrice, in seguito a una gara indetta da Lord Byron il cui scopo era premiare il miglior racconto dell’orrore. Ironia della sorte nella stessa circostanza viene rilanciata un’altra figura che è entrata nell’immaginario popolare insieme a quella del mostro di Frankenstein: quella del vampiro, grazie all’omonimo racconto di Polidori. La creatura viene paragonata a Prometeo, sia perché questo si ribella a Zeus, come l’essere al suo creatore, sia perché secondo un mito riportato da Ovidio Prometeo avrebbe creato gli esseri umani dalla cera, proprio come il dottor Frankenstein crea il mostro dalle membra dei morti. La creatura è sola e si ribella a colui che le ha dato la vita senza prendersene cura, gli rovina la vita, si vendica, eppure alla fin fine è visceralmente legata a lui, forse gli vuole anche bene, l’amore del figlio escluso verso il padre che non si è mai preso cura di lui, forse è geloso, perché Frankenstein riversa il suo affetto su tutti tranne che su di lui. Il libro si chiude sul grido di dolore di un essere che non appartiene a questo mondo e che questo mondo non può accettare. Dopotutto la sua richiesta era semplice, la richiesta di un qualsiasi essere umano, un’altra creatura che rendesse meno dolorosa la propria solitudine.

Citazioni:

Niente è tanto doloroso per la mente umana quanto un grande e improvviso cambiamento.

Maledetto creatore! Perché hai dato forma ad un mostro così orrendo da suscitare persino il tuo disgusto? Dio nella sua pietà ha fatto l'uomo bello e attraente, a propria immagine; il mio aspetto, invece, è una grottesca imitazione del tuo, resa ancora più orribile dalla stessa somiglianza.

Stranissima cosa è la conoscenza! Quando si è impadronita della mente, si abbarbica ad essa come un lichene alla roccia. Qualche volta provavo il desiderio di cancellare ogni pensiero ed ogni sentimento; ma avevo imparato che esisteva un solo mezzo per vincere il dolore: la morte, uno stato che, senza conoscerlo, temevo.

Voto: 10

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