La donna in nero, una lettura da brividi
Titolo: La dama in nero
Autore: Susan Hill
Anno: 2002
Pagine: 188
Trama: Il giovane avvocato londinese
Arthur Kipps viene incaricato di recarsi a Crythin Gifford, sperduto villaggio
circondato da paludi, per presenziare ai funerali di un'anziana cliente e
occuparsi della gestione dell'eredità. La vecchia signora Drablow viveva da
reclusa a Eel Marsh House, una dimora lugubre e isolata raggiungibile solo in
determinate ore della giornata quando la marea si ritira lasciando libera dalle
acque l'unica via d'accesso. Per il giovane Kipps, in procinto di sposarsi, è
l'occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. È la prima volta che il
titolare dello studio gli affida un compito di una certa responsabilità. Ma ciò
in cui l’uomo resterà coinvolto andrà ben oltre una semplice questione legale.
Recensione: Racconto lungo di genere
horror ambientato nell’Inghilterra ottocentesca. La storia è coinvolgente ed è
raccontata in prima persona, per cui ci si immedesima subito nella vicenda. Io
ho letto questo romanzo praticamente in un pomeriggio, non riuscivo proprio a
staccare gli occhi dalle pagine. Non è la classica storia di fantasmi, è
qualcosa di diverso, una storia di vendetta e di sentimenti mai espressi, di
segreti familiari e d’impossibilità di perdonare. Inquietante la figura della
dama, donna che potrebbe essere considerata crudele ma che in realtà ha solo
molto sofferto e cerca soddisfazione rivalendosi sugli altri. Il protagonista,
Arthur Kipps, è un personaggio poco interessante, a parer mio, ma ciò non
danneggia in alcun modo la storia. Affascinante l’idea della casa isolata, che
può essere raggiunta solo quando la marea lo permette. Privo di scene splatter,
riesce comunque a creare suspense e paura. Il finale è inaspettato e crudele.
Nessun lieto fine, una vera storia dell’orrore per chiunque voglia passare un
Halloween da brivido e non abbia voglia di andare in giro a festeggiare.
Citazioni:
Quel giorno, infatti, avevo visto e udito cose che non avevo
mai sognato di vedere e di sentire.
E' perché allora vivevo ancora in uno stato di innocenza, ma quell'innocenza, una volta perduta, è perduta per sempre.
Confronto con il film: Il film
risulta molto diverso dal romanzo fin dal principio. Infatti nel film Arthur è
vedovo con un figlio, mentre nel romanzo è in procinto di sposarsi. Sicuramente
tra i due ho preferito il libro.
Voto: 8 e 1/2
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