lunedì 29 febbraio 2016

Il verme conquistatore

Il verme conquistatore, la fragilità umana




Poesia di Edgar Allan Poe che mette in evidenza la tragica condizione dell’essere umano, attore di una tragedia che ha una sola possibile fine: la morte. Spettatori di questa tragedia sono niente meno che gli angeli, figure ricorrenti nelle opere di Poe, che qui assistono alle vite umane come se fossero a teatro e non possono fare a meno di piangere davanti alla miseria umana. Insieme all’uomo sono presenti anche alcune condizioni dell’animo, come Affanno, Peccato e Pazzia, destinate ad avere un proprio ruolo nella tragedia. Il vero protagonista però, l’unico eroe, è il Verme Conquistatore destinato a essere l’unico sopravvissuto in un panorama di morti. Infine sul teatro cala un sipario simile a un velo funebre. La poesia si trova all’interno del racconto Ligeia, in cui la donna si trova in disaccordo con la poesia sostenendo che si possa resistere alla porte con la forza di volontà.

giovedì 25 febbraio 2016

Le notti di Salem

Le notti di Salem, un vampiro in città



Titolo: Le notti di Salem

Autore: Stephen King

Anno: 1975

Pagine: 441

Trama: Da sempre a Marsten House, la maledetta dimora di Salem's Lot, una tranquilla cittadina americana, accadono cose strane e continuano ad accaderne, in particolare da quando due uomini misteriosi si sono stabiliti in quella casa, disabitata da anni. Ben Mears, lo scrittore tornato a Salem's Lot per cancellare gli incubi dell'infanzia, si troverà a fronteggiare altri orrori. Orrori tali da gelare il sangue nelle vene.
Un altro classico di Stephen King da cui è stato tratto anche un film di successo. 

Recensione: Uno dei più bei romanzi di Stephen King, chiaramente ispirato a Dracula di Bram Stoker, è impossibile infatti non rivedere alcune similitudini tra i protagonisti dei due romanzi: Ben Mears e Jonathan Harker, per esempio, oppure Susan mi ha ricordato sia Mina, per la sua relazione con Ben, sia Lucy, per quello che le succede, o ancora il professor Matt Burke e Van Helsing, entrambi alla caccia del vampiro. E infine Barlow e Dracula. La storia si apre con il ritorno di Ben Mears, scrittore, che ha vissuto a Jerusalem’s Lot per affrontare le paure dell’infanzia. Non solo Ben però è arrivato in città, ma anche un uomo misterioso che ha aperto un negozio d’antiquariato che però viene gestito da un suo socio.  Tutto incomincerà però con un incidente avvenuto a due fratelli nel bosco, alla vampirizzazione di uno di questi e quindi la diffusione del morbo. Un horror sui vampiri che si distingue dagli altri per la sua trama e per l’attenzione che viene data non solo al lato soprannaturale, ma anche a quello umano, a ciò che si nasconde dietro le porte di una piccola cittadina che giorno per giorno viene contaminata da un morbo da cui non si può guarire, ma che in fondo era già presente nella cittadina. Questa non è la storia per chi si aspetta un lieto fine, perché il finale è agghiacciante e la vittoria del bene sul male è fragile e momentanea. Comunque posso dirmi soddisfatta del finale, mi è sembrato l’unico possibile in questa storia, anche se atroce. La risposta a cosa sarebbe successo se Dracula fosse riuscito nel suo intento di trasferirsi in una città abitata da altre persone e fosse riuscito a diffondere il proprio male.

Citazioni:

Pensavano quasi tutti che l'uomo e il ragazzo fossero padre e figlio.
Attraversavano il paese verso sudovest su una vecchia Citroën, tenendosi per lo più su strade secondarie, viaggiando a tappe. Prima di raggiungere la loro destinazione finale si fermarono in tre posti: la prima volta nel Rhode Island, dove l'uomo alto con i capelli neri lavorò in uno stabilimento tessile; poi a Youngstown, nell'Ohio, dove per tre mesi fu operaio alla catena di montaggio di una fabbrica di trattori; e infine in una piccola cittadina californiana vicino alla frontiera messicana, dove fece il benzinaio e il meccanico, riparando piccole automobili straniere con un successo che fu per lui insieme sorprendente e gratificante.

Dovunque sostassero, si procurava un quotidiano del Maine, il Press-Herald di Portland, sul quale cercava tutto quello che veniva pubblicato su un borgo del Maine meridionale di nome Jerusalem's Lot e sull'area circostante. Di tanto in tanto qualcosa trovava.

Alzò gli occhi per un momento, in un ultimo barlume di raziocinio, due circoli bianchi e strabuzzati nella faccia imbrattata di terra e sudore.
Venere brillava, appuntata al petto del cielo.

Quando lo sconosciuto gli si avvicinò, Dud comprese ogni cosa e ne fu felice e quando giunse il dolore, fu dolce come argento, verde come l'acqua immobile delle profondità.

Voto: 10

lunedì 22 febbraio 2016

La signora delle camelie

La signora delle camelie, storia di una cocotte



Titolo: La signora delle camelie

Autore: Alexander Dumas (figlio)

Anno: 1848

Pagine: 288

Trama: Scritto nel 1848, quando l'autore non aveva che ventiquattro anni, il romanzo La signora delle camelie creò subito un mito, entrato nell'immaginario di intere generazioni e diventato protagonista delle scene, sia quelle del teatro di prosa, sia quelle del teatro d'opera, nonché gli schermi del cinema. Lo stesso Dumas ne realizzò una versione teatrale, affidandola a Sarah Berhnardt. Pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una sublime trasposizione in musica, con La Traviata. Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante. Un mito appunto, con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas. André Maurois ha scritto: "La signora delle camelie fa capire perché Maupassant e Tolstoj considerassero Dumas figlio uno dei più grandi romanzieri del loro tempo". Per Irene Bignardi, che legge con un'ottica estremamente aggiornata, è "il romanzo sul prezzo della donna", amante o moglie, che sia, traviata o non.

Recensione: Storia di un amore tra persone di due classi diverse, Armand giovane rampollo e la cocotte Margherite, detta la signora delle camelie per l’usanza di portare sempre una camelia bianca o rossa. Un amore che fin dall’inizio è destinato a una fine tragica perché Margherite è gravemente malata e sa che non le resta molto da vivere. Non voglio svelare altro di questo romanzo perché significherebbe rovinarlo, tengo solo a sottolineare i continui richiami al romanzo Manon Lescaut che vede come protagonista un’altra cocotte innamorata di un altro ragazzo di buona famiglia. Il finale dei due romanzi a prima vista è simile, infatti Manon Lescaut resta fino all’ultimo con il proprio amato, mentre Margarethe sarà costretta a lasciarlo andare e a restare sola. Romanzo struggente da cui è stata tratta La Traviata, che si discosta un po’ dal finale del romanzo. In realtà la storia di Margarethe e Armand non è un’invenzione letteraria di Dumas figlio, ma la figura di Margarethe è tratta da un personaggio realmente esistito, una cocotte (foto sotto) che rubò il cuore di molti parigini. Un bellissimo romanzo.

 

Citazioni:

Quanta gente è felice senza sapere di esserlo!

Un mese di un amore come quello, del cuore e dei sensi, ci avrebbe portati alla morte.

Per questi amanti, dobbiamo essere gaie quando sono allegri, in buona salute quando vogliono cenare, scettiche come loro. Ci è proibito avere un cuore, per non essere beffate e perdere il nostro credito.
Noi non ci apparteniamo più. Non siamo più esseri umani, ma cose.

Dalla prima volta che vi ho vista, non so come né perché', avete preso un tale posto nella mia vita, che non riuscivo a scacciare dalla mente la vostra immagine. Oggi, quando vi ho incontrata, dopo due anni che non vi vedevo, mi siete entrata, con una forza ancora più grande, nel cuore e nello spirito. Ora che mi avete ricevuto, poi, che vi conosco, che ho scorto tutto quello che c'e' di strano in voi, mi siete divenuta indispensabile, e impazzirei non solo se non mi amaste, ma anche se non permetteste che vi ami.

Voto: 8

giovedì 18 febbraio 2016

La donna dei fiori di carta

La donna dei fiori di carta, chi era l'uomo che fumava sul Titanic?
 
 

Titolo: La donna dei fiori di carta


Autore: Donato Carrisi

Pagine: 170

Anno: 2012

Trama: Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l'eco dei combattimenti non varca l'entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno è un prigioniero che all'alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L'altro è un medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza. Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l'uomo che fumava sul Titanic? Questa è la storia della verità nascosta nell'abisso di una leggenda. Questa è la storia di un eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa.

Recensione: Una storia che contiene altre storie, come una matrioska o una scatola cinese. Tutto parte da un medico austriaco impegnato a curare i soldati sul monte Fumo, un uomo che è appena stato lasciato dalla moglie e che non ha più un vero motivo per tornare dal fronte. Fino a quando non gli viene chiesto di parlare con un prigioniero per convincerlo a dirgli il suo nome e il suo grado. E così il medico si trova ad ascoltare la storia di Guzman, uomo la cui ossessione era il tabacco e il raccontare storie. Un bel romanzo, una storia carina, forse un po’ troppo breve. In realtà la donna dei fiori di carta che da il nome al romanzo ha solo un ruolo marginale e la sua presenza è quasi completamente indiretta, ma non voglio aggiungere altro per non rovinare la storia. Bei personaggi e uno stile che ricorda quello del realismo magico, di scrittori come Marquez e Isabel Allende. Non assomiglia agli altri romanzi dello stesso autore che ho letto, questo è più poetico, meno incentrato sull’investigazione, ma più sul mistero che viene svelato parola dopo parola, è un romanzo sull’importanza delle storie e del raccontare.

Citazioni:

Ci sono donne che usano la loro bellezza come un ricatto. Per quanto impegno tu possa mettere per conquistarle, non si concederanno mai totalmente. Lei invece no. Indossava la propria grazia come fosse un abito, incurante dell'effetto che produceva sugli altri. E nel momento stesso in cui la notò, Guzman capì che, se non l'avesse avuta, avrebbe sentito per sempre la sua mancanza.

Il fatto che si fosse attribuita da subito il suo cognome lo colpì. Era come se volesse dirgli: eccomi, sono io la donna della tua vita.

Certi uomini vengono al mondo per compiere imprese, e altri sono qui per ricordare al mondo quanto sia piacevole, in fondo, vivere.

Il desiderio è il solo motivo per cui andiamo avanti in mezzo a tanto orrore. Tutti abbiamo bisogno di una passione, o di un'ossessione. Cerca la tua. Desiderala fortemente, e fa' della tua vita la ragione stessa per cui vivi.

Quando il destino decide di deviare il corso della nostra esistenza non ci avverte.

Voto: 8