lunedì 1 febbraio 2016

Il signore delle mosche

Il signore delle mosche, da dove nasce il male



Titolo: Il signore delle mosche

Autore:  William Golding

Pagine: 239

Anno: 1954

Trama: Un aereo cade su un'isola deserta mentre è in corso un conflitto planetario. Sopravvivono solo alcuni ragazzi che si mettono subito all'opera per riorganizzarsi senza l'aiuto ed il controllo degli adulti. Sembra il prologo ideale per un romanzo d'avventura che celebri il pragmatismo e il senso della democrazia britannici. Qualcosa invece comincia a non funzionare come dovrebbe, emergono paure irrazionali e comportamenti asociali, da cui si sviluppa una vicenda che metterà a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana.

Recensione: Il signore delle mosche è un romanzo sulla natura dell’uomo e sul male. La domanda su cui si basa tutta la storia è: il male è un prodotto della società o fa parte della natura dell’uomo? Il libro parla di un gruppo di ragazzi, sopravvissuti a un incidente aereo, che si trovano da soli su un’isola deserta e cercano di creare una società come quella degli adulti. Ragazzi normali, studenti modello, che diventano mostri. Sì, perché non si può descrivere in altri modi quello che fanno questi ragazzi che cadono preda all’irrazionalità e alla crudeltà, arrivando a venerare una testa di maiale, il signore delle mosche, nome che trova corrispondenza anche nella mitologia a una creatura demoniaca. Mi è tornato in mente una nozione che ho studiato in filosofia: il contratto sociale di Hobbes. Secondo il filosofo prima che l’uomo firmasse il contratto sociale gli uomini vivevano in uno stato naturale crudele, in cui i forti sottomettevano i deboli. Questo è ciò che succede sull’isola. La lotta tra ragione e superstizione è incarnata da Ralph, unico personaggio che sembra legato al mondo degli adulti, e Jack, che si abbandona all’istinto. Io ho fatto il tifo per Ralph per tutto il romanzo. Intorno a questi due personaggi si trovano gli altri ragazzi, Piggy, fin da subito designato come vittima sacrificale, rappresentante del sapere del mondo adulto, Simon, probabilmente epilettico, profeta, Ruggero, braccio destro di Jack, crudele e selvaggio, i gemelli Eric e Sam, legatissimi, quasi un’unica persona. Un romanzo che lascia un segno. Il finale secondo me vuole lasciare un po’ di speranza al lettore, anche se a ben vedere c’è ben poco in cui sperare, perché quello che succede sull’isola è semplicemente disumano.

Citazioni:

L'uomo produce il male come le api producono il miele.

Le più grandi idee sono le più semplici.

Da una parte c'era il mondo brillante della caccia, della tattica, dei giochi feroci e pieni di destrezza; dall'altra il mondo del senso comune, con le sue aspirazioni e con le sue delusioni.

Voto: 10

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