lunedì 30 novembre 2015

I sussurri della morte

I sussurri della morte, caccia al serial killer



Titolo: I sussurri della morte

Autore: Simon Beckett

Anno: 2008

Pagine: 364

Trama: All'interno del bungalow, la vittima giace nuda, supina su un tavolo, legata mani e piedi, con evidenti ferite d'arma da taglio, inferte quando, forse, era ancora in vita. La temperatura all'interno dell'edificio supera i 43 gradi. Una sedia davanti al corpo fa pensare che l'assassino abbia assistito allo spettacolo degli ultimi attimi di vita della vittima. Ma un particolare risulta incoerente: l'avanzato stato di decomposizione del corpo induce a pensare che il decesso sia avvenuto da almeno 6 giorni. Eppure il bungalow risulta affittato solo da 4 giorni. Le uniche impronte sulla scena, inoltre, risalgono a un certo Dexter, morto sei mesi prima. Almeno così registra l'anagrafe. È chiaro che l'assassino non solo è molto astuto e non lascia tracce; non solo è molto cattivo; è anche, scientificamente, molto preparato. Dopo La chimica della morte e Scritto nelle ossa, continua la saga di David Hunter. Stavolta lo scenario è la Body Farm di Knoxville, nel Tennessee, l'unico laboratorio al mondo dove si utilizzano autentici cadaveri umani per studiarne il processo di decomposizione all'aperto. E stavolta Hunter conduce l'indagine con il suo maestro, Tom Lieberman. Insieme affrontano una nuova, sconcertante avventura nel regno del male e della scienza.

Recensione: Thriller carino, ma meno adrenalinico dei due che lo hanno preceduto. Questa volta David Hunter, antropologo forense specializzato nello studio della decomposizione, si trova a dover aiutare il suo amico ed ex insegnante Tom a fare luce su una serie di omicidi apparentemente senza senso.  David è inoltre scosso per l’aggressione avvenuta meno di un anno prima e per la separazione dalla sua compagna. Il nuovo serial killer decide di sfidare non solo la polizia ma anche tutti quelli che lavorano al caso, rendendoli potenziali obiettivi del suo folle piano, perché questo assassino, molto lucido, ha in mente uno scopo ben preciso e ha intenzione di continuare ad agire fino a quando non lo avrà portato a termine. Il finale è, come sempre, ricco di colpi di scena e tutto risulterà capovolto. Da leggere.

Voto: 7 e 1/2

giovedì 26 novembre 2015

Il ballo

Il ballo, troppa voglia di crescere


Titolo: Il ballo

Autore: Irène Némirovsky

Anno: 1930

Pagine: 83

Trama: La quattordicenne Antoinette decide di gettare nella Senna tutti gli inviti che la madre, volgare e arcigna parvenue, ha stilato per il ballo destinato a segnare il suo ingresso nella brillante società parigina. È una vendetta, chela ragazza consuma nei confronti della madre. In poche pagine, con una scrittura scarna ed essenziale, l'autrice riesce a raccontare un dramma dell'amore, del risentimento e dell'ambizione. Irène Némirovsky, nata a Kiev nel 1903, è morta ad Auschwitz nel 1942.

Recensione: Un racconto lungo, la storia del rapporto tra madre figlia, un tema caro a quest’autrice che ebbe un rapporto conflittuale con la propria genitrice.  Antoinette è una ragazzina di quattordici anni, desiderosa di debuttare nella società parigina e quale migliore occasione del ballo che la madre sta organizzando? Ma la madre non vuole che lei cresca perché non vuole invecchiare, non vuole essere lasciata in disparte, così impedisce alla figlia di parteciparvi e le annuncia che dovrà stare in una stanzetta, costretta a sentire la musica e le risate, costretta a essere così vicina a ciò che non le viene concesso. La vendetta di Antoinette sarà inevitabile e colpirà a fondo l’orgoglio della madre. Bella storia. Antoinette è la rappresentante di tutte quelle ragazzine che vogliono diventare donne, che vogliono immediatamente qualcosa, che non hanno la pazienza di aspettare, che vogliono amare ed essere amate, che vogliono essere tanto belle da attirare gli sguardi di tutti gli uomini, così entra in conflitto con la madre, donna interessata solo a se stessa, che non cede davanti a un desiderio della figlia che poi alla fin fine non è nemmeno così assurdo. Una storia su quanto possa essere dura l’adolescenza, su quanto tutto, anche il rifiuto di un genitore, possa essere ingigantito. 

Citazioni:

Ancora un'ora perduta, sprofondata nel nulla, che è scorsa fra le dita come acqua e che non tornerà mai più...

E' il sangue a determinare la vita delle passioni. Il cosiddetto libero arbitrio non è altro che l'ingannevole strumento del fato: ognuno va irresistibilmente verso la propria sorte credendo di sceglierla. La funzione dell'individuo, la sola che gli sia riconosciuta, è trovare e percorrere fino in fondo la strada che lo condurrà al suo destino, inscritto nel suo codice genetico. E il sangue e le relazioni di sangue sono fatali.

Viene da lontano, dall'infanzia. Credere con tutto il cuore che la vita sia popolata da mostri.

Il mondo intero è pieno di uomini e donne che si amano... Perché io no?.

Voglio vivere io, io. Forse, in fondo, queste parole le facevano più male del resto... Mai Antoniette aveva visto negli occhi materni questo sguardo freddo di donna, di nemica...
Sporchi egoisti; sono io che voglio vivere, io, io, sono giovane, io... Mi derubano, mi privano della mia parte di felicità in terra... Oh! Intrufolarsi al ballo per miracolo, essere la più bella, la più affascinante, gli uomini ai propri piedi!.

La schiavitù, la prigione, ripetere giorno dopo giorno gli stessi gesti alla stessa ora... Alzarsi, vestirsi... gli abitini scuri, i pesanti stivaletti, le calze a costine, fatti apposta, apposta, come una livrea, affinché nessuno per strada segua con lo sguardo neppure per un istante questa ragazzina insignificante che cammina... Stupidi, non vedrete mai più questa carne vellutata e le palpebre lisce, intatte, fresche e ombrate, e questi begli occhi spaventati, sfrontati, che chiamano, ignorano, aspettano... Mai più, mai più... Aspettare... E i cattivi desideri... Perché quell'invidia vergognosa, disperata, che consuma il cuore, nel vedere passeggiare due innamorati al tramonto, che si baciano mentre camminano e vacillano un poco, come ebbri?... Un odio da zitella a quattordici anni? Eppure sa che avrà anche lei la sua parte; ma ci vorrà tanto tempo, così tanto, non arriverà mai, e, nell'attesa, quella vita meschina, umiliata, le lezioni, la dura disciplina, la madre che grida...

Voto: 9

lunedì 23 novembre 2015

Scritto nelle ossa

Scritto nelle ossa, delitti in mezzo al mare


Titolo: Scritto nelle ossa

Autore: Simon Beckett

Pagine: 428

Anno: 2007

Trama: David Hunter arriva nella minuscola isola di Runa per valutare se i resti inceneriti di un cadavere siano frutto di un casuale incendio, un fenomeno paranormale di autocombustione - come la piccola comunità già inizia a vociferare - o l'esito di un orrendo delitto. Hunter, grazie alla competenza scientifica di cui dispone, non ha dubbi: si tratta di un omicidio e col fuoco se ne volevano solo mascherare le tracce. Il caso viene così ufficialmente affidato all'ispettore in pensione Brody, che ha trovato il cadavere; ma le indagini della polizia non risolvono nulla e si rivelano più macchinose del previsto: una serie di incidenti apparentemente casuali rallenta le ricerche e, via via, la serie di potenziali testimoni viene eliminata con efferatezza e un gusto macabro e lucidissimo per la violenza. Hunter, esaminando i resti della prima vittima, scopre che appartengono a una prostituta, Janice Donaldson. Fra traffici sporchi, sesso, droga, scienza forense, la curiosità spingerà Hunter nel cuore del mistero. A rischio della vita.

Recensione: Secondo libro dedicato alle vicende di David Hunter. L’inizio è un po’ lento, ma poi diventa adrenalinico e la storia prende un certo ritmo. La parte dedicata alla medicina legale anche qui, come nel primo libro, è ben approfondita. L’ambientazione riprende un po’ quella del romanzo precedente, un villaggio isola, in questo caso un’isola, un assassino che abita al suo interno, una serie di omicidi inspiegabili. Il finale è in parte prevedibile già da metà libro se si seguono gli indizi, questo però non rovina l’insieme. Se volete un medical thriller curato ma non troppo pesante questo è il romanzo che fa per voi.

Voto: 8

giovedì 19 novembre 2015

La casa degli spiriti

La casa degli spiriti, storia di una famiglia


Titolo: La casa degli spiriti

Autore: Isabel Allende

Anno:  1987

Pagine: 368

Trama: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell’ambito della narrativa sudamericana, soltanto Cent’anni di solitudine di Garcia Marquez.

Recensione: Storia di una famiglia, storia di generazioni che si susseguono senza in realtà cambiare. La storia si apre su una famiglia cilena di belle speranze, il padre impegnato in politica, la bellissima figlia Rosa, sirena dai capelli verdi, in procinto di sposarsi con Esteban, uomo ambizioso che cerca di sistemare i vecchi terreni del padre per essere all’altezza di quel matrimonio, la piccola Clara che trova il suo più grande amico in un enorme cane nero venuto dal mare insieme a un libro di storie. Poi un tragico evento cambierà le carte in tavola e il destino prenderà una piega imprevista, così ci troviamo a seguire la storia prima di Clara, figura eterea, che dopo anni di mutismo finalmente parla per annunciare il proprio futuro sposo e poi dei suoi figli: la ribelle Bianca, in lotta con il padre per restare con l’uomo che ama, e i gemelli, James e Nicolas, diversissimi tra loro, il primo dedito alla medicina e all’altruismo, il secondo colpito dallo stesso misticismo di cui soffre la madre. Personaggio di grande rilievo è anche Esteban, dolorosamente innamorato della moglie, che però non riesce a esprimere a pieno i propri sentimenti e si lascia trascinare dall’ira in diverse situazioni, arrivando anche ad allontanare la sorella quando scopre che questa nutre un amore platonico per la propria consorte. In questo romanzo realtà e fantasia si confondono e riesce quasi impossibile distinguere gli eventi reali da quelli fantastici. Così Clara ha il dono della preveggenza e sua nipote Alba erediterà i capelli verdi della zia Rosa, che su di lei sembreranno più che altro un errore di tinta. Ma alla fine bisognerà fare i conti con la realtà e con una colpa giovanile di Esteban che infliggerà tremendi tormenti alla povera Alba. Ho adorato questo romanzo, questa storia familiare. Sullo sfondo le vicende del Cile sconvolto dalle rivolte.

Citazioni:

Fu una lunga notte, forse la più lunga della mia vita. La trascorsi seduto accanto alla tomba di Rosa, parlando con lei, accompagnandola nella prima parte del suo viaggio verso l'Aldilà, quando è più difficile staccarsi dalla terra e si ha bisogno dell'amore di chi rimane vivo, per andarsene almeno con la consolazione di avere seminato qualcosa nel cuore altrui.

Ogni tanto ho la sensazione che questo l’ho già vissuto e che ho già scritto queste stesse parole, ma capisco che non sono io, bensì un’altra donna, che aveva preso appunti sui quaderni affinché io me ne servissi. Scrivo, lei ha scritto, che la memoria è fragile e il corso di una vita è molto breve e tutto avviene così in fretta, che non riusciamo a vedere il rapporto tra gli eventi, non possiamo misurare le conseguenze delle azioni, crediamo nella finzione del tempo, nel presente, nel passato, nel futuro, ma può anche darsi che tutto si succeda simultaneamente, come dicevano le tre sorelle Mora, che erano capaci di vedere nello spazio gli spiriti di ogni epoca. Per questo mia nonna Clara scriveva nei suoi quaderni, per vedere le cose nella loro dimensione reale e per schernire la cattiva memoria. E adesso io cerco il mio odio e non riesco a trovarlo. […] Voglio limitarmi a pensare che il mio mestiere è la vita e che la mia missione non è protrarre l’odio […]

Attraverso lo stretto spazio che le separava, prendeva la mano di sua figlia e le raccontava le storie dei libri magici dei Bauli incantati del prozio Marcos, ma che al sua cattiva memoria trasformava in nuovi racconti. Così Alba venne a conoscenza di un principe che aveva dormito cent'anni, di damigelle che lottavano corpo a corpo con i draghi, di un lupo perduto nel bosco al quale una bambina aprì la pancia senza motivo.

Voto: 10

lunedì 16 novembre 2015

Carrie

Carrie, storia di un'esclusa


Titolo: Carrie

Autore: Stephen King

Anno: 1974

Pagine: 174

Trama: Il romanzo racconta la storia di Carrie White, una liceale che vive in una piccola città del Maine con una madre ossessionata dalla religione. Goffa, solitaria, vittima dei tiri mancini dei suoi coetanei, Carrie scopre gradualmente di avere poteri telecinetici, poteri che si erano già manifestati all'età di tre anni, dopo il primo choc della sua vita. Un giorno, l'innocente e beffeggiata Carrie userà il suo potere e sarà ovunque orrore, distruzione e morte.

Recensione: Primo romanzo di Stephen King racconta la storia di Carrie, ragazza derisa dai compagni di scuola e tiranneggiata dalla madre. Non si tratta di un vero romanzo dell’orrore, non c’è nessun mistero da risolvere, nessuna creatura mostruosa che si aggira alla ricerca di vittime innocenti, è soltanto la storia di una ragazza sola e del suo potere, la telecinesi. La storia è raccontata dal punto di vista di una ex compagna di Carrie che cercherà di raccogliere più informazioni possibili su quello che successe la notte del ballo scolastico e su ciò che uno stupido scherzo provocò in una mente fragile. Nonostante la sua brevità, meno di duecento pagine, non si tratta di un romanzo leggero, anzi, le tematiche che espone sono molto pesanti. Alla fine sarà impossibile non immedesimarsi in Carrie, vittima e carnefice allo stesso tempo, non provare compassione per lei, l’emarginata, che non trova conforto nemmeno tra le mura di casa, odiata da tutti senza un reale motivo. Il finale è tragico, non c’è spazio per la speranza, per la redenzione, non c’è spazio che per il dolore.

Citazioni:

Quasi nessuno scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri. La gente non migliora, diventa solo più furba. Quando diventi più furbo, non smetti di strappare le ali alle mosche, cerchi solo di trovare dei motivi migliori per farlo.

Non si rendeva conto che si stava sfregando le mani sul vestito come Lady Macbeth, nè che stava piangendo e ridendo insieme, nè che la parte nascosta della sua mente stava cantando un lamento funebre per la morte di Tommy e per la propria totale rovina.
Li avrebbe trascinati con sè, e ci sarebbe stato un grande incendio, e l'odore del fumo si sarebbe sparso per tutto il paese.

"Carrie, qualsiasi cosa sia successa prima... be', è dimenticata."
"Non posso dimenticare" disse Carrie. Alzò gli occhi. Le parole che le venivano alle labbra erano: Non ce l'ho più con nessuno. Ma se le rimangiò. Era una bugia Ce l'aveva con tutti loro e ce l'avrebbe sempre avuta, e la cosa che desiderava di più era essere onesta.

Carrie era stata per tanto tempo il bersaglio di tutti gli scherzi. E quella sera, vedendola così diversa, così carina, noi tutti sentivamo di assistere a qualcosa di speciale: era come se stessimo osservando una persona che rientra a far parte della razza umana, e io per prima ringraziai il Signore per questo. E poi successe quello. Quell'orrore.

Voto: 9