lunedì 9 novembre 2015

Il deserto dei Tartari

Il deserto dei Tartari, storia di un'attesa


Titolo: Il deserto dei Tartari

Autore:Dino Buzzati

Anno: 1940

Pagine: 234

Trama: Giovanni Drogo, un sottotenente, viene mandato in una lontana fortezza. A nord della fortezza c'è il deserto da cui si attende un'invasione dei tartari. Ma l'invasione, sempre annunciata, non avviene e l'addestramento, i turni di guardia, l'organizzazione militare, appaiono cerimoniali senza senso. Quando Drogo torna in città per una promozione, si accorge di aver perso ogni contatto con il mondo e che ormai la sua unica ragione di vita è l'inutile attesa del nemico. Tornato alla fortezza, si ammala e proprio allora accade l'evento tanto aspettato: i tartari avanzano dal deserto. Nell'emozione e nella confusione del momento, senza che lui possa prendere parte ai preparativi di difesa, Drogo muore, dimenticato da tutti.

Recensione: Un romanzo sull’attesa e su come una vita possa passare in un attimo. In realtà in questa storia succede ben poco per non dire nulla. Il protagonista, il giovane Giovanni Drogo, parte di malavoglia per la fortezza Bastiani, luogo che dovrebbe proteggere il Paese dai leggendari Tartari, popolazione del Nord che ormai da molto tempo  non da più segni di vita.  Ma lentamente Giovanni si troverà risucchiato dalle dinamiche di questo luogo, dalla ripetizione, dalla quotidianità, così tanto da non volere più andare via, desideroso di affrontare gli invasori. L’idea del romanzo nasce proprio dalla ripetitività del lavoro dell’autore. E ogni accadimento oltre la Fortezza, ogni minimo indizio che possa suggerire che i Tartari stiano per attaccare crea agitazione tra i soldati. Drogo è solo, ha scelto una vita solitaria, ha rinunciato all’amore, all’amicizia, alla vita, forse lo ha fatto per vigliaccheria perché è più semplice nascondersi dietro rituali ripetitivi piuttosto che affrontare i pericoli del mondo e i suoi imprevisti. Drogo ha deciso di attendere e nemmeno quando durante le licenze ritorna a casa si trova per davvero a casa, qualcosa è cambiato mentre lui non c’era, il mondo è andato avanti, mentre lui è rimasto fermo, o meglio è rimasto fermo il suo spirito mentre il suo corpo ha continuato a invecchiare. Drogo ha subito l’influsso della Fortezza Bastiani e quando infine potrebbe raccogliere il frutto delle sue rinunce non è più in salute per farlo. Bellissimo romanzo, non adatto a chi vuole molta azione in quanto statico.

Citazioni:

A poco a poco la fiducia si affievoliva. Difficile è credere in una cosa quando si è soli, e non se ne può parlare con alcuno. Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangano sempre lontani; che se uno soffre, il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l'amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita.

Che triste sbaglio , penso' Drogo, forse tutto e' così, crediamo che attorno ci siano creature simili a noi e invece non c'è che gelo, pietre che parlano una lingua straniera, stiamo per salutare l'amico ma il braccio ricade inerte, il sorriso si spegne, perché ci accorgiamo di essere completamente soli.

Pure se gli avessero detto: sempre così fino che vivi, tutto uguale fino in fondo, anche lui si sarebbe svegliato. Impossibile, avrebbe detto. Qualche cosa di diverso dovrà pur venire, qualche cosa di veramente degno, da poter dire: adesso, anche se è finita, pazienza.

Voto: 10

Nessun commento:

Posta un commento