lunedì 2 novembre 2015

Nei luoghi oscuri

Nei luoghi oscuri, un viaggio all'interno dell'animo umano


Titolo: Nei luoghi oscuri

Autore: Flynn Gillian

Anno: 2010

Pagine: 440

Trama:  Libby aveva sette anni quando la madre e le sorelle furono uccise in un rito satanico. Fu lei ad accusare suo fratello Ben di essere l'autore della strage. Ventiquattro anni dopo, Ben è in carcere e Libby viene rintracciata dal Kill Club, una società segreta di "feticisti del crimine" i cui soci sono convinti dell'innocenza di Ben. La donna accetterà di scavare nel proprio passato, ma ciò che la attende sono ricordi bui e sconvolgenti, che lentamente riaffiorano nella sua mente, e un presente denso di minacce.

Recensione: Ho deciso di recensire questo romanzo perché proprio in questi giorni  è uscito il film al cinema. Cosa dire? Emozionante, l’analisi di una famiglia infelice. Libby ha testimoniato contro il fratello nel processo per la morte della madre e delle sorelle, ma in realtà non è sicura che sia davvero stato lui, semplicemente è più facile pensare che si stato suo fratello, che lei sia solo una vittima innocente. Libby però in fondo non è mai cresciuta, è rimasta la bambina che era quando la sua famiglia è stata distrutta, è irresponsabile e solitaria oltre ad avere un disperato bisogno di soldi. Proprio questo la spingerà ad accettare l’offerta di indagare sul proprio passato, ad esplorare quelli che lei chiama i “Luoghi oscuri”. E così la donna si troverà invischiata in un passato in cui nulla è quello che sembra, in cui nessuno è completamente privo di colpe. Un thriller da leggere tutto d’un fiato. Il personaggio di Libby inizialmente non mi è piaciuto molto, ma alla fine l’ho rivalutato. Il finale è in parte prevedibile, ma nel complesso la storia è ben scritta e adrenalinica, un romanzo per entrare nei luoghi oscuri dell’anima.

Citazioni:

“L’immagine non era del tutto completa. Ben aveva deliberatamente omesso un dettaglio inquietante, aveva completamente cancellato certe realtà. Non era un buon segno. Significava che si trattava solo di un sogno a occhi aperti. Lui era un povero sfigato, che non si sarebbe potuto permettere neanche un merdoso appartamento a Winchita. Non avrebbe potuto avere nemmeno una casa minuscola come quella. Si sentì assalire dalla familiare ondata di bile. La sua vita sarebbe stata una sfilza ininterrotta di rinunce e rifiuti.
“Annientamento”.
Vide di nuovo asce, pistole, corpi insanguinati riversi al suolo. Urla che lasciavano il posto a gemiti e sussulti. Desiderò che il sangue sulla fronte non si arrestasse mai.”

Voto: 8

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