Titolo: La casa degli spiriti
Autore: Isabel Allende
Anno: 1987
Pagine: 368
Trama: Una saga familiare del nostro secolo in cui si
rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo. Un grande affresco che
per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell’ambito della narrativa
sudamericana, soltanto Cent’anni di solitudine di Garcia Marquez.
Recensione: Storia di una famiglia, storia di generazioni
che si susseguono senza in realtà cambiare. La storia si apre su una famiglia
cilena di belle speranze, il padre impegnato in politica, la bellissima figlia
Rosa, sirena dai capelli verdi, in procinto di sposarsi con Esteban, uomo
ambizioso che cerca di sistemare i vecchi terreni del padre per essere all’altezza
di quel matrimonio, la piccola Clara che trova il suo più grande amico in un enorme
cane nero venuto dal mare insieme a un libro di storie. Poi un tragico evento
cambierà le carte in tavola e il destino prenderà una piega imprevista, così ci
troviamo a seguire la storia prima di Clara, figura eterea, che dopo anni di
mutismo finalmente parla per annunciare il proprio futuro sposo e poi dei suoi
figli: la ribelle Bianca, in lotta con il padre per restare con l’uomo che ama,
e i gemelli, James e Nicolas, diversissimi tra loro, il primo dedito alla
medicina e all’altruismo, il secondo colpito dallo stesso misticismo di cui
soffre la madre. Personaggio di grande rilievo è anche Esteban, dolorosamente
innamorato della moglie, che però non riesce a esprimere a pieno i propri
sentimenti e si lascia trascinare dall’ira in diverse situazioni, arrivando anche
ad allontanare la sorella quando scopre che questa nutre un amore platonico per
la propria consorte. In questo romanzo realtà e fantasia si confondono e riesce
quasi impossibile distinguere gli eventi reali da quelli fantastici. Così Clara
ha il dono della preveggenza e sua nipote Alba erediterà i capelli verdi della
zia Rosa, che su di lei sembreranno più che altro un errore di tinta. Ma alla
fine bisognerà fare i conti con la realtà e con una colpa giovanile di Esteban
che infliggerà tremendi tormenti alla povera Alba. Ho adorato questo romanzo,
questa storia familiare. Sullo sfondo le vicende del Cile sconvolto dalle
rivolte.
Citazioni:
Fu una lunga notte, forse la più lunga della mia vita. La
trascorsi seduto accanto alla tomba di Rosa, parlando con lei, accompagnandola
nella prima parte del suo viaggio verso l'Aldilà, quando è più difficile
staccarsi dalla terra e si ha bisogno dell'amore di chi rimane vivo, per
andarsene almeno con la consolazione di avere seminato qualcosa nel cuore
altrui.
Ogni tanto ho la sensazione che questo l’ho già vissuto e
che ho già scritto queste stesse parole, ma capisco che non sono io, bensì
un’altra donna, che aveva preso appunti sui quaderni affinché io me ne
servissi. Scrivo, lei ha scritto, che la memoria è fragile e il corso di una
vita è molto breve e tutto avviene così in fretta, che non riusciamo a vedere
il rapporto tra gli eventi, non possiamo misurare le conseguenze delle azioni,
crediamo nella finzione del tempo, nel presente, nel passato, nel futuro, ma
può anche darsi che tutto si succeda simultaneamente, come dicevano le tre
sorelle Mora, che erano capaci di vedere nello spazio gli spiriti di ogni
epoca. Per questo mia nonna Clara scriveva nei suoi quaderni, per vedere le
cose nella loro dimensione reale e per schernire la cattiva memoria. E adesso
io cerco il mio odio e non riesco a trovarlo. […] Voglio limitarmi a pensare
che il mio mestiere è la vita e che la mia missione non è protrarre l’odio […]
Attraverso lo stretto spazio che le separava, prendeva la
mano di sua figlia e le raccontava le storie dei libri magici dei Bauli
incantati del prozio Marcos, ma che al sua cattiva memoria trasformava in nuovi
racconti. Così Alba venne a conoscenza di un principe che aveva dormito
cent'anni, di damigelle che lottavano corpo a corpo con i draghi, di un lupo
perduto nel bosco al quale una bambina aprì la pancia senza motivo.
Voto: 10
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