lunedì 11 gennaio 2016

Ballata nuziale

Ballata nuziale, un triste matrimonio
 


Al mio dito c'è l'anello,
La ghirlanda è sulla fronte;
Sete e splendidi gioielli
Posso chieder quando voglio,
E io son felice ora.

E ben m'ama il mio signore;
Ma sentii gonfiarmi il cuore
Al sussurro del suo voto,
Come funebre rintocco
Risuonò la sua parola
E la voce parve quella di chi cadde
Combattendo giù nel fondo della valle
E che è felice ora.

Mi parlò per consolarmi,
Mi baciò la bianca fronte,
Mentre ero trasportata
Da un delirio tra i sepolcri
E a lui, a me di fronte (che scambiavo
Per il morto D'Elormie)
Così dissi sospirando:
«Oh, io son felice ora!».

E furon dette le parole,
E fu prestata la promessa
E anche se ho mancato al voto,
Se anche a me è mancato il cuore,
C'è un anello qui che prova
Che io son felice ora!
Guarda dunque l'aurea prova
che dimostra come son felice ora!
Voglia Dio che io mi svegli!
Ch'io non so quello che sogno,
La mia anima è turbata dalla pena
Per paura che si compia' un tristo passo,
Per paura che quel morto abbandonato
Non sia felice ora.

Questa poesia di Allan Poe è poco conosciuta. La narratrice è una giovane che sta per sposarsi con un uomo ricco nonostante si fosse promessa a un altro uomo, che però è morto in guerra. La poesia è incentrata sul suo pentimento: ora che vede l’anello nuziale al dito la donna si pente di questo nuovo matrimonio e il giorno delle nozze le sembra di vedere il defunto al posto dello sposo, di sentire la sua funebre voce. Si ripete più volte che ora è felice, prova di questo sarebbe proprio l’anello che porta al dito, simbolo di un matrimonio che le porterà felicità ma anche ricordo di un altro anello, di un’altra promessa. Eppure la donna prega Dio affinché sia tutto un sogno e teme che il suo defunto amore possa tornare a riprendersela. Il tema dello sposo fantasma che ritorna per punire una sposa infedele è ben presente nella letteratura. Una poesia malinconica.

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