lunedì 25 gennaio 2016

La ragazza nella nebbia

La ragazza nella nebbia, quando trovare un mostro è più importante che fare giustizia




Titolo: La ragazza nella nebbia

Autore: Donato Carrisi

Anno: 2015

Pagine: 400

Trama: La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì?

Recensione: Una notte l’agente speciale Vogel viene ritrovato dentro l’auto in un fosso, sporco di sangue. Ma quel sangue non è il suo. E allora di chi è? Flores è chiamato per cercare di far parlare l’agente, per vincere la sua resistenza. La storia di Vogel ha però avuto inizio due mesi prima con la sparizione di Anna Lou, sedicenne dai capelli rossi, amante dei gatti, senza ombre nella propria vita, anzi, fin troppo riservata e tranquilla. Un thriller particolare. Perché Vogel non è un normale agente che vuole risolvere un caso, no, lui non gioca a carte scoperte per scoprire il nome del colpevole, no, lui gioca per trovare un mostro e darlo in pasto ai media, così da poter difendere la propria reputazione di cacciatore di mostri. E cosa succede se il mostro è quello sbagliato? Se viene accusato della sparizione un uomo all’apparenza tranquillo, con moglie e figlia? Un uomo però non del tutto al di fuori dei sospetti? E Vogel sa che quell’uomo è colpevole, se lo sente. E farà di tutto per arrestarlo. Un romanzo che lascia con il fiato sospeso. Originale la figura di Vogel, non più un vero poliziotto ormai, ma semplicemente un attore, una creatura che si muove davanti alle telecamere, che sceglie con cura l’abito da indossare, che vende le informazioni ai giornalisti, privo di scrupoli e opportunista. E cosa dire del professor Martini? Unico indagato di un crimine che sembra non aver commesso, ma le zone d’ombra a ben guardare ci sono. E infine, sullo sfondo, l’uomo della nebbia, responsabile di una serie di sparizioni avvenute molto tempo prima e che potrebbe aver deciso di riprendere la propria opera. Da leggere tutto d’un fiato per immergersi in un thriller dal finale sconvolgente. Ecco, l’unica pecca è il finale, sì sconvolgente, ma un po’ troppo sbrigativo. Il resto è tutto da leggere.

Citazioni:

Lo avevano fatto accomodare nel suo ambulatorio. Aprendo la porta, Flores scorse subito la figura dell’uomo seduto su una delle due poltroncine posizionate di fronte alla scrivania ingombra di carte. Indossava un cappotto scuro di cachemire e aveva le spalle ricurve, sembrò non accorgersi nemmeno che era entrato qualcuno. Flores appese il giaccone all’attaccapanni e si massaggiò le mani ancora intirizzite dal freddo. «Buonasera» disse dirigendosi verso il calorifero per assicurarsi che fosse acceso. In realtà era solo un pretesto per posizionarsi di fronte all’uomo e accertarsi delle sue condizioni ma, soprattutto, per comprendere il senso delle parole della Mayer. Sotto il cappotto, Vogel vestiva in maniera elegante. Completo blu scuro, cravatta di seta azzurro polvere con piccoli motivi floreali, un fazzoletto giallo nel taschino della giacca, camicia bianca e gemelli d’oro rosa di forma ovale. Solo che il suo aspetto sembrava sgualcito, come se portasse quegli abiti da settimane. Vogel sollevò per un attimo gli occhi su di lui, senza rispondere al saluto. Poi lo sguardo gli ricadde sulle mani adagiate in grembo. Lo psichiatra si interrogò sul bizzarro scherzo della sorte che aveva deciso di metterli l’uno davanti all’altro.

Voto: 9

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