Effie Briest, figlia dell'aria
Titolo: Effi Briest
Autore: Theodor Fontane
Anno: 1895
Pagine: 270
Trama: Pubblicato nel 1895, «Effi Briest» è unanimemente ritenuto
il capolavoro di Theodor Fontane e uno dei grandi romanzi europei
sull'adulterio come «Madame Bovary» e «Anna Karenina». In queste pagine si
racconta la vicenda di una fanciulla, Effi Briest appunto, che sposa
giovanissima un antico spasimante della madre, salvo poi tradirlo più per noia
che per passione. L'amore clandestino ha vita breve ed Effi ritorna a essere
una sposa devota e fedele. Ma il destino è in agguato, e dopo anni di serena
vita coniugale il marito scopre l'antico adulterio. Nei tragici sviluppi della
vicenda a Effi, innocentemente colpevole, rimarrà solo l'affetto del padre cui
aggrapparsi. Narrato con tocco delicato e profonda compassione umana, «Effi
Briest» è il ritratto di un'indimenticabile figura di donna, ma anche una
lucida quanto spietata denuncia dell'inesorabilità e della crudeltà delle leggi
della cosiddetta "buona società".
"L'uomo
naturale," spiega Fontane, "vuole vivere, non vuole essere devoto, o
casto, o morale, tutti tratti artificiali il cui valore, poiché manca l'autenticità
e la naturalezza, è sempre dubbio. Tale elemento naturale mi affascina da molto
tempo, è l'unica cosa cui attribuisco importanza, l'unica che mi attira, ed è
forse questo il motivo per cui i miei personaggi femminili sono tutti un po'
disturbati. Proprio per questo mi sono cari; mi innamoro non delle loro virtù
ma della loro umanità, detto altrimenti, delle loro debolezze e dei loro
peccati." Il destino di Effi, la "figlia dell'aria", che ancora
giovanissima viene data in moglie al prefetto von Innstetten, sarà segnato,
infatti, proprio dal conflitto tra i suoi contraddittori impulsi interiori, la
sua aspirazione a una vita di "tenerezza e amore", a un futuro
"bello e poetico", e una realtà che invece impone all'individuo rigorosi
confini.
Nel centenario
della nascita, Thomas Mann rende omaggio a Fontane celebrando il suo
capolavoro, «Effi Briest»: "Non si usa dire che nessuna costruzione
prodotta dalla mano dell'uomo può essere perfetta? E invece, per quanto si
possa essere propensi a esortare gli uomini alla modestia, l'affermazione è
sbagliata, la cosa perfetta esiste: sognando l'uomo che è artista ogni tanto la
produce. Sono casi, come si è detto, fortunati e rarissimi; perché accada si
rende necessario un'incredibile benevolenza e grazia delle circostanze, fin le
più sottili: ma se tutto torna, ecco che la cosa si forma, e il cristallo
risulta puro. Fontane ha potuto godere nella sua vecchiaia la felicità e la
malinconia di questa combinazione, la quale porta alla luce qualcosa di
assoluto e di sommo”.
Recensione:
Una storia che strazia il cuore. Protagonista è Effi, figlia dell’aria, una
donna assolutamente normale, con nessuna caratteristica particolare, che va in
sposa a Von Innstetten, che tempo prima era stato lo spasimante di sua madre.
Una storia banale. Banale come il tradimento di Effi che ha una relazione con
un uomo vecchio e assolutamente insignificante, di cui in realtà non le importa
nulla. Banale come il modo in cui l’adulterio viene scoperto, molto tempo dopo la
sua fine, in un modo assolutamente casuale, ma il marito decide comunque di
agire perché nonostante sia un buon’uomo è incapace di amare e di guardare
oltre l’onore. Banale come la fine di questo romanzo, tragica ma senza pathos.
Nessuna scelta volontaria da parte di Effi, a differenza delle sue simili Emma
Bovary e Anna Karenina. Effi non reagisce mai veramente, è un personaggio
triste fin dall’inizio, un personaggio senza via di scampo, la sua fine è ben
chiara fin da principio, fin da quando racconta come in certe culture le
adultere vengano bruciate vive con un funerale vichingo. E poi c’è la storia
del misterioso cinese, di cui lei ha paura, una leggenda nera che fa presagire
un finale cupo anche per la storia principale. Questo è uno di quei romanzi che
o piace o non piace, a parer mio non conosce via di mezzo, e a me è piaciuto,
perché racconta la banalità di una vita umana, una storia incredibilmente
reale.
Citazioni:
Sì, sapeva rinunciare, la madre
aveva ragione, e in quella capacità di rinuncia c'era un certa mancanza di
pretese, ma se in via eccezionale voleva davvero qualcosa, doveva essere sempre
una cosa assolutamente straordinaria. E su questo punto era esigente
Non essere tanto sfrenata, Effi,
tanto passionale.
Prima vedi di tornar sana, Effi,
completamente sana; poi si troverà anche la felicità. Non quella vecchia, ma
una nuova. Grazie a Dio, i generi di felicità sono tanti; vedrai che qualcosa
si troverà anche per te.
Voto: 10