giovedì 10 marzo 2016

La donna perfetta

La donna perfetta, benvenuti a Stepford

La donna perfetta

Titolo: La donna perfetta (anche La fabbrica delle donne)

Autore: Ira Levin

Anno: 1973

Pagine: 183

Trama: È il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli. Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia nell'idillica cittadina di Stepford. Joanna è una giovane americana degli anni Settanta, figlia di un'epoca in cui le femministe mettono al bando busti, giarrettiere e reggiseni e si ribellano all'ingrato destino di graziosi angeli del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate, deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile. Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza batter ciglio ai voleri dei loro uomini. Un weekend trascorso in compagnia dei rispettivi mariti restituisce tuttavia a Joanna un'altra Bobbie e un'altra Charmaine: due zombie carine e benvestite che, come due perfette mogli di Stepford, scodinzolano servizievoli al seguito dei loro uomini. Un evento inspiegabile, misterioso quanto il circolo maschile che si erge sulla collina di Stepford frequentato dal marito di Joanna. Si dice che uno dei membri sia un esperto di materie plastiche, un altro un pioniere della tecnologia robotica.

Recensione: Bel thriller! La storia si apre con una coppia che si trasferisce a Stepford città in cui sembra che le donne non si siano mai emancipate, ma siano casalinghe perfette, dedite soltanto a compiacere i mariti. Joanna si trova così immersa in una realtà che non le appartiene, visto che lei non è una donna-bambolina. Le cose però sono ben più complesse di quello che sembrano e Joanna se ne rende conto quando scopre che le sue uniche due amiche in questa nuova città dopo un weekend con i rispettivi coniugi diventano anch’esse bamboline prive di volontà. A questo punto Joanna cercherà di scoprire cosa sta succedendo a Stepford e presto intuirà la terribile verità … un romanzo che mette i brividi nel vero termine della parola. Ira Levin anche qui, come in Rosmary’s Baby, è molto severo con i personaggi maschili, dedicandogli ruoli negativi, spesso quello del marito insensibile.  E questa storia è proprio incentrata sul desiderio degli uomini di cambiare le proprie moglie, di cambiarle fino a renderle degli autonomi, molto diverse da chi hanno sposato, la donna perfetta, creatura che in natura non può esistere.  Un finale che lascia l’amaro in bocca, che non dà spazio alla speranza, come invece fa il film.

Voto: 9

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