Titolo: Jurassic Park
Autore: Michael Crichton
Pagine: 488
Anno: 1990
Trama: In un'isola sperduta al largo del Costa Rica, il miliardario
Hammond costruisce un gigantesco parco di attrazioni biologiche. Grazie
all'ingegneria genetica, nel suo Jurassic Park rivivrà un intero ecosistema,
compresi i terribili dinosauri carnivori: il gigantesco Tyrannosaurus Rex e i
famelici Velociraptor. L'incubo che dominerà il romanzo nasce dal profondo
della preistoria e si proietta su un presente dominato dalle arroganti certezze
della scienza.
Recensione: Un romanzo che ha
segnato un’epoca. Bellissimo, intenso, avventuroso, si legge tutto d’un fiato.
La trama è conosciutissima grazie al film anche se il romanzo si discosta molto
da esso. Per esempio il carattere del miliardario Hammond è molto diverso, nel
film è una figura positiva, nel romanzo un miliardario privo di scrupoli. Oppure
il rapporto tra Grant ed Ellie, nel libro solo professore e studentessa, mentre
nel film sono una coppia. Mi è piaciuto moltissimo Ian Malcolm, matematico che
con la sua teoria del caos cerca di spiegare come da una crepa del sistema ne
possano nascere molte altre, fino a disintegrare il sistema stesso. Il romanzo
ci mette in guardia sui pericoli di giocare con la natura, su ciò che ormai è
morto da molto tempo e che non deve essere riportato in vita e ci pone di
fronte una domanda: se i dinosauri tornassero? Se il Tyrannosaurus Rex tornasse
a popolare la terra chi potrebbe opporsi? Chi potrebbe evitare una catastrofe? Ci
sono alcune differenze tra i dinosauri come descritti nel romanzo e quelli che
furono realmente, i Dilofosauri per esempio non sputavano veleno e i Velociraptor
erano alti solo un metro. Una storia che mi è piaciuta tantissimo e che tiene
legati alle pagine fino alla fine.
Citazioni:
... la storia dell'evoluzione ci
mostra che la vita sfugge a qualsiasi barriera. La vita finisce sempre con il
prevalere. La vita dilaga in nuovi territori. Magari con fatica, sfidando il
pericolo. Ma la vita e' inarrestabile". Falcom scosse il capo. "Non
voglio fare della filosofia, ma così' stanno le cose
Il DNA era un struttura
molecolare così grande che ogni specie richiedeva uno spazio di dieci megabyte
di disco ottico per registrare i dettagli di tutte le iterazioni. Doveva
controllare tutte e quindici le specie. Una spaventosa quantità di informazioni
tra le quali cercare.
Attraverso il parabrezza bagnato
di pioggia, videro il dinosauro venire verso la loro automobile. Lenti, lunghi
passi minacciosi, veniva dritto proprio verso di loro.
Malcolm disse: “Sai, in momenti come questo uno pensa, be’, forse gli animali estinti dovrebbero essere lasciati estinti. Non hai questa sensazione adesso?”.
Malcolm disse: “Sai, in momenti come questo uno pensa, be’, forse gli animali estinti dovrebbero essere lasciati estinti. Non hai questa sensazione adesso?”.
Voto: 10
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